sabato 26 novembre 2011

Dal Seminario sulla Decrescita organizzato da AltraMente e LaborAct.

Denaro, economia del dono e finanziarizzazione
Relatore: Riccardo Petrella (Universita' di Ginevra). Discussant: Roberto Musacchio (Altramente).


Ecco il video! Seminario - Gradec (LaborACTonlus/Altramente) from LaborACT on Vimeo.

mercoledì 9 novembre 2011

Saggio di Mario Tronti

In preparazione dell'appuntamento del corso sull'antropologia della decrescita, programmato per il 17 novembre a Sociologia (la Sapienza) sul tema "Il senso del lavoro", rendiamo disponibile il saggio pubblicato sull'argomento stesso da Mario Tronti sulla rivista Alternative per il Socialismo, diretta da Fausto Bertinotti. Scarica il pdf

venerdì 21 ottobre 2011

Riferimenti bibliografici

Il denaro 

E. Zola, Il denaro, Treves, Milano 1903.
AA.VV., Antropologia dello scambio e della moneta, a cura di P. Sibilla, Torino 2006
M. L. Maniscalco, Sociologia del denaro: dimensioni sociali, culturali, etiche della moneta, Laterza, Roma 2002
G. Ruffolo, Testa e croce. Una breve storia della moneta, Einaudi, Torino 2011
G. Simmel, Filosofia del denaro, a cura di A. Cavalli , L. Perucchi, UTET, Torino 1984
G. Simmel, Denaro e vita: senso e forme dell’esistere, a cura di F. Mora, Mimesis, Milano, Udine 2010
A. Zhok, Lo spirito del denaro e la liquidazione del mondo: antropologia filosofica dlele transazioni, Jaca Book, Milano 2006

Finanziarizzazione dei mercati 


AA.VV., La finanziarizzazione dell’economia e la sua crisi: atti dell’Ottava Università Popolare di Attac Italia, Roma, Alegre 2008
G. P. Cella, Le tre forme dello scambio. Reciprocità, politica e mercato a partire da K. Polanyi, Il Mulino, Bologna 1997
L. De Biase, Economia della felicità: dalla blogosfera al valore del dono e oltre, Feltrinelli, Milano 2007
J. Derrida, Donare il tempo. La moneta falsa, Cortina, Milano 1996
C. Marazzi, Il comunismo del capitale: finanziarizzazione, biopolitiche del lavoro e crisi globale, Ombre corte, Verona 2010
S. Latouche, Il mondo ridotto a mercato, Lavoro, Roma, 1998
R. Petrella, Il diritto di sognare.Le scelte economiche e politiche per una società giusta. Il sogno è il rifiuto di subire il presente, Sperling & Kupfer, Milano 2005
R. Petrella, Una nuova narrazione del mando, EMI, Milano 2007
R. Petrella, S. Latouche, E. Dussel, La sfida della decrescita. Il sistema economico sotto inchiesta, Cooperativa L’altrapagina, Milano 2008
G. Ruffolo, Lo sviluppo dei limiti. Dove si tratta della crescita inventata, Laterza, Bari 2007 

Antropologia del dono

R. Aghemo, L’economia del dono, Università di Torino, 2005
A. Bassi, Dono e fiducia. Le forme della solidarietà nelle società complesse, Ed Lavoro, Roma 2000
G. Berthoud, J. T. Godbout, N. Guy, A Salsano, Il dono perduto e ritrovato, Manifetsolibri, Roma 1994
A. Caillè, Critica della ragione utilitaria, Bollati Boringhieri, Tornino 1991
A. Caillè, Il terzo paradigma. Antropologia filosofica del dono, Bollati Boringhieri, Torino 1998
G. Gasparini (a cura di), Il dono. Tra etica e scienze sociali, Lavoro, Roma 1998
A. Mastantuono, Oltre i diritti il dono, Fondazione italiana per il volontariato, Roma 2001

Latouche e la genesi della décroissance

Parlare di decrescita significa fare riferimento a colui che più di ogni altro ha contribuito a costruire, sviluppare e diffondere la “provocazione” e l’urgenza di un’inversione e di un cambiamento radicale negli orientamenti socio-economici contemporanei: Serge Latouche. La sua riflessione parte dall’evidenza empirica di un sistema orientato alla crescita continua di produzione e consumi che però non trova riscontro in un effettivo aumento del benessere sociale. Al contrario, è la stessa sopravvivenza umana ad essere a rischio, messa a repentaglio da una logica diretta a produrre e consumare più delle reali necessità e causa tanto del degrado ambientale quanto di quello sociale. La maturazione scientifica dell’economista francese è una chiara testimonianza di come la dimensione antropologica sia una componente fondamentale della sua riflessione e della sua proposta, prendendo molte volte il sopravvento su quella economica che comunque rappresenta la natura della sua formazione. Quando alla critica allo sviluppo e all’utilitarismo si aggiunge la questione ecologica e prettamente ambientalista della compatibilità tra il funzionamento di una società e lo spazio biologico disponibile, allora il risultato di questo incontro è la necessità di una società che scinda il miglioramento del benessere individuale dall’aumento quantitativo della produzione e del consumo materiale; in una parola, la necessità di una società della decrescita.

La moneta sociale come stimolo del nuovo modello economico

Fondation Charles Léopold Mayer pour le Progrès de l'Homme Alleanza per un mondo responsabile, plurale e solidale Polo sulla Socio-Economia Solidale

Documento sintesi del dibattito svoltosi dopo l’Incontro di Findhorn, Giugno 2001, redatto da Heloisa Primavera.

Riepilogo:
Durante le ultime decadi e in differenti contesti socioculturali, si sono sviluppate svariate esperienze di monete complementari nelle quali la scarsezza o assenza di denaro si è scontrata con la creazione di vari strumenti di interscambio. Tali iniziative si possono trovare in esperienze di stampo assolutamente neoliberale che cercano semplicemente di migliorare la redditività economica di imprese di differente aspetto (dalle multinazionali alle microimprese, passando per lo Stato-nazione) o di comportare una qualche impronta ideologica di resistenza alla globalizzazione neoliberale. Questo gruppo di studio sulla MONETA SOCIALE si rivolge in particolar modo allo studio di quelle forme nelle quali si utilizzano possibili strumenti di controllo sociale e che puntano a mettere in evidenza le possibilità di “un’altra forma economica”, inizialmente complementare all’economia convenzionale, ma che potranno rinforzare il denominato settore dell’economia solidale e proporre, da un punto di vista economico, la costruzione di un nuovo modello di organizzazione sociale capace di trasformare il modello di accumulazione capitalista . Data l’attuale situazione di crisi (e di opportunità) dei modelli di trasformazione sociale radicale che l’insieme delle società reclamano, crediamo di trovarci davanti ad una situazione di rottura paradigmatica, nella quale un cambiamento nel sistema monetario – esercitato dal basso verso l’alto, dato che le riforme delle istituzioni che reggono le finanze internazionali non stanno offrendo segnali molto positivi – potrà portarci alla creazione di nuove possibilità per la costruzione di questo mondo responsabile, pluralistico e solidale sul quale puntiamo.